92.000 TONNELLATE RACCOLTE DA REMEDIA NEL 2017: 306 MILA TONNELLATE DI CO2 EVITATE E OLTRE 45 MILIONI DI EURO DI BENEFICI ECONOMICI PER L’INTERO PAESE
A 10 anni di distanza dal primo ritiro di RAEE in Italia, effettuato proprio da Remedia, il Consorzio ha raggiunto il traguardo delle 500mila tonnellate di rifiuti tecnologici gestiti, con un beneficio economico complessivo per il Paese di 140 milioni di euro.
Considerando solo il 2017, dalle 92.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti da Remedia, ne derivano benefici ambientali straordinari: un risparmio di 177mila tonnellate di risorse, 1,8 milioni di m3 di acqua, 899 ettari di terreno risparmiato e 306 mila tonnellate di emissioni di CO2eq evitate
Milano, 28 giugno 2018 – Remedia – il principale Sistema Collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), pile e accumulatori – ha presentato il Green Economy Report 2017, che illustra i risultati dell’attività del Consorzio nel 2017, e un’analisi sui prossimi sviluppi nella filiera del riciclo dei RAEE.
La raccolta dei rifiuti tecnologici è in continuo e costante aumento: nel 2017 Remedia ha raccolto e gestito 25mila tonnellate di rifiuti tecnologici in più rispetto all’anno precedente, con un incremento pari al 37% e al 400% se confrontate con il 2008, anno di avvio del sistema nazionale di gestione dei RAEE. Inoltre, con la raccolta 2017 il Consorzio ha raggiunto un importante traguardo: 500.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e gestiti dal 2008 – anno in cui è stato effettuato il primo ritiro di RAEE in Italia, proprio da Remedia – con un beneficio economico per l’intero Paese pari a 140 milioni di euro.
“Se il 2016 era stato per noi un anno estremamente positivo, il 2017 ha consolidato in maniera significativa il nostro percorso di crescita. Non solo per i risultati raggiunti quest’anno, con oltre 92.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e gestiti, ma anche per il rafforzamento del nostro ruolo di interlocutore di riferimento nel settore” – ha dichiarato Dario Bisogni, Presidente di Consorzio Remedia – “Abbiamo sempre operato con un controllo attento e costante dell’intera filiera. Gli obiettivi di sostenibilità che abbiamo davanti sono sempre più ambiziosi e continueremo a portare avanti l’impegno e la trasparenza che da sempre ci caratterizzano e rappresentano l’impegno delle nostre aziende associate”.
All’interno del Report di quest’anno, Remedia ha voluto inoltre fare il punto su come cambierà la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia con l’entrata in vigore del sistema “open scope”.
Dal 15 agosto 2018, infatti, vi sarà un importante cambiamento per la normativa che regola la gestione dei RAEE in Italia: molti prodotti entreranno a far parte del mondo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, tra cui carte di credito con chip, biciclette elettriche, prese elettriche multiple, apparecchiature di automazione per cancelli, tende, chiusure elettriche, cavi, stufe a pellet e molto altro.
“Con l’aumento del numero di apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse al consumo si prevedono importanti risvolti socio-economici: fino a 15.000 posti di lavoro in più, più di 100 milioni di euro di valore economico associato alle emissioni risparmiate e 1.250 milioni di euro di risparmio nell’acquisto di materie prime” – ha commentato Danilo Bonato, Direttore Generale di Consorzio Remedia – "L’entrata in vigore dell’open scope, unitamente all’evoluzione della normativa sull’economia circolare e gli obiettivi europei sempre più stringenti, portano opportunità di crescita importanti per il nostro Paese.”
I RIFIUTI TECNOLOGICI GESTITI DA REMEDIA NEL 2017
Un anno di grandi risultati, in un periodo di crescita importante per il Consorzio, tradotto in numeri:
IL BILANCIO AMBIENTALE
Anche quest’anno il Report analizza le performance ambientali del Consorzio sulla base di 4 importanti indicatori:
Per quanto riguarda nello specifico il recupero dei RAEE, il Report evidenzia che l’89,4% dei rifiuti tecnologici raccolti e trattati da Remedia è stato avviato al recupero di materia e il 3,9% è stato trasformato in energia. Solo il 6,4% è stato destinato allo smaltimento in discarica (in continuo calo rispetto al 2015 e inferiore al 2016 di 1,2 punti percentuali), mentre lo 0,3% alla termodistruzione.
Dal punto di vista dei materiali, l’analisi evidenzia un recupero complessivo di oltre 42mila tonnellate di metalli (di cui il 70,8% tra acciaio e ferro), circa 20mila tonnellate di vetro e circa 14mila tonnellate di materie plastiche.
I BENEFICI ECONOMICI
Un corretto riciclo e trattamento dei rifiuti tecnologici porta con sé importanti benefici economici per l’intero Paese. Come si può calcolare questo beneficio? In base ai quantitativi dei singoli materiali recuperati e ai rispettivi prezzi di mercato. Ne deriva che – sulla base dell’analisi della Fondazione Sviluppo Sostenibile su dati Remedia, Eurostat, World Bank e FT Mercati – nel 2017 Remedia ha contribuito positivamente a ridurre i costi di importazione di materie prime per un valore pari a ben 45,6 milioni di euro (+94,9%rispetto al 2016). In termini di materiali, i benefici a livello nazionale sono relativi al recupero di: plastica (10%), metalli (87,7%, di cui ben il 39% di rame) e vetro (2,3%).